ZUIN: l’esordio “Per tutti questi anni”: la nostra intervista
ZUIN: l’esordio che probabilmente prende vita dalla ragione live, l’unica che ancora lascia un segno e genere un senso per la canzone d’autore e non solo.
Perché è forse dal Primo Maggio di Roma che inizia l’elaborazione di questo primo disco di ZUIN dal titolo “Per tutti questi anni”: anni di crescita, di rivoluzione (da poco divenuto padre), di evoluzione e sensibilizzazione.
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Se stesso ma anche la vita che a onor di cronaca diventa il vero fulcro di ispirazione per questa nuova voce cantautorale italiana che troppo spesso lasciamo nel buio dei riflettori impegnati, come in questa settimana “santa”, a puntare su altro.
Artisti come ZUIN hanno voce forte, equilibrata in un pop dai marcati lineamenti rock, intimisti e salvifici.
In rete poi i video sono l’occasione buona per restituire una dimensione live, magari simbolica e visionaria del suono e della scrittura di ZUIN. Punto a capo.
ZUIN: l’esordio….di Pop e di Rock. E di elettronica a contorno anche. Cosa significa per te questo disco?
Questo disco è stato scritto in 2 anni con l’idea di raccontare storie, paure, sentimenti che parlassero in prima persona. Non è un disco autocelebrativo ma è un disco dove racconto una parte di me, una sorta di tirare le somme.
Scusami se sembra una domanda banale ma mi chiedo: oggi fare un disco, che cosa significa?
Nel mio caso significa rispondere ad una richiesta fisica e mentale, una cosa necessaria per alimentare la mia passione e la mia voglia di musica.
E come la vivi e la gestisci questa immensa indifferenza che viene restituita agli artisti “minori”, cioè quelli lontani dal main stream?
La vivo con grande consapevolezza, secondo me è importante essere sempre se stessi e in qualche maniera il destino ti darà ragione, non serve a nulla guardare quello che funziona e cercare di “scimmiottare” qualcosa di simile.
Bella “Fantasmi”. Che sia questo il senso di una canzone? Cioè conoscersi meglio?
La musica è la miglior forma di magia, è quella cosa che fa sentire vicine le persone anche a centinaia di chilometri di distanza. Scrivere un pezzo nel mio caso vuol dire mettersi completamente a nudo, senza vergogna, senza pudore, penso sia il miglior modo di farsi conoscere
Ispirazioni. Inevitabile chiederti da dove nasce il suono di Zuin. Quanto Rock hai rubato dal nostro bel paese?
La mia canzone trova radici liriche sicuramente nel cantautorato italiano ricercando il suono da una finestrella che si affaccia nel regno unito e di quanto di bello ha prodotto questo paese.
Pagina Facebook ufficiale dell’artista
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