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Arriva il vino novello nell’anno del trionfo sulla Francia. Saranno le prima bottiglie della vendemmia 2020 ai tempi della pandemia da Covid-19
Tutto pronto nelle cantine italiane: arriva il vino novello con circa 3,5 milioni di bottiglie nell’anno che sancisce il sorpasso nella sfida delle vigne con la Francia. Lo rende noto la Coldiretti.
Purtroppo però questo primato passa in secondo piano a seguito dell’emergenza sanitaria che tutta l’Europa sta vivendo; un’emergenza che mette dunque in standby i brindisi.
Il novello è dunque il vino che sancisce da sempre l’avvio delle visite nelle cantine e delle iniziative di promozione delle bottiglie Made in Italy.
Un mercato che a sua volta vale circa 11 miliardi di euro ma che quest’anno rischia di essere pesantemente penalizzato dall’emergenza Coronavirus (in attesa dell’ultimo Dpcm).
Curiosità: il novello, con la tecnica della macerazione carbonica che è più costosa di circa il 20 % rispetto a quelle tradizionali, un vino dallo stile “spremuto e bevuto”.
Coldiretti spiega:
Limitata conservabilità, che ne consiglia il consumo nell’arco di 6 mesi. La tradizione vuole l’apertura del novello a San Martino (11 novembre), giorno in cui i contadini chiudono la stagione dei raccolti e fanno il bilancio di un anno di lavoro.
Novello italiano in anticipo di tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà assaggiare a partire dal 19 novembre
Il “déblocage” tricolore inoltre è leggero, con bouquet aromatico il “vino da bere giovane”. Questo perché il metodo di vinificazione è fondato sulla fermentazione carbonica di grappoli integri di uve.
Essi poi vengono spremute a distanza di una decina di giorni per un vino delicato che di solito si attesta sugli 11/12 gradi.
Dalla Coldiretti anche consigli sul modo di consumare questo vino giovane:
Il vino novello è consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come i funghi o le caldarroste. Ma è un vino che si abbina bene anche con salumi e formaggi.