Bonus Bebè 2019 chiarimenti

Bonus Bebè 2019: chiarimenti su requisiti e pagamento

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Chiarimenti su requisiti, importi, modalità di accesso e pagamento del Bonus Bebè 2019

 

Roma, lì 13 luglio 2019 – Per le mamme arrivano chiarimenti sull’accesso e pagamento del Bonus Bebè 2019.

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L’assegno di natalità detto bonus bebè è il sostegno al reddito che l’INPS riserva alla mamma per adozione, affidamento o nascita dei figli. I chiarimenti vogliono dissipare eventuali dubbi su requisiti, modalità di accesso, importi e, quindi, pagamento dell’incentivo. Il beneficio inizialmente dedicato alla natalità del triennio 2015-2017, ha avuto due proroghe, per arrivare ai giorni nostri.


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Bonus Bebè 2019

Principi generali

È dedicato al sostegno del reddito per i nuclei familiari nei quali sono nati, adottati ed affidati figli; dunque il periodo è tutto l’anno e dura fino al compimento del primo anno nel nucleo familiare.

Inoltre è prevista una maggiorazione del 20% dell’importo riconosciuto a partire dal secondo figlio, dunque, anche nel caso di parti gemellari.

La domanda per l’assegno di natalità può essere presentata dal genitore, anche affidatario, in possesso dei requisiti, entro 90 giorni dalla nascita oppure dalla data di ingresso; infatti in caso di ritardo nella presentazione della domanda si perderebbero gli importi dei mesi arretrati. La domanda deve essere trasmessa in via telematica una sola volta per ciascun figlio.

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Pagamento Bonus Bebè 2019: importi e ISEE

Altro requisito per accedere al Bonus Bebè è rappresentato dal parametro ISEE; infatti, il nucleo familiare del richiedente, dal momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio deve essere residente in Italia ed avere un ISEE non superiore a 25.000 euro.

L’importo del Bonus Bebè dipende dal valore dell’ISEE.

Entro i 25.000 euro annui, ammonta a 80 euro al mese per 12 mesi (960 euro annui); dunque, con la maggiorazione l’assegno di natalità arriva a 96 euro al mese per un massimo di 12 mesi (1.152 euro annui).

Mentre entro i 7.000 euro annui, ammonta a 160 euro al mese per 12 mesi (1.920 euro annui); quindi, con la maggiorazione è pari a 192 euro al mese per 12 mesi (2.304 euro annui).

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Bonus Bebè 2019: chiarimenti sulla Maggiorazione del 20% dal secondo figlio

Nel rispetto degli altri requisiti, la maggiorazione 20% spetta in base ai seguenti criteri.

Primo figlio

È il figlio, anche adottivo, sia minorenne che maggiorenne, già residente in Italia e convivente col genitore richiedente.

Figlio successivo al primo

Per ogni figlio successivo al primo del genitore richiedente, purché sussista la convivenza tra tali due soggetti (art. 2 del D.P.C.M. 27 febbraio 2015).

Esclusione primo figlio o figlio successivo

Invece, non si considerano né come primi figli né come figlio successivo al primo i minorenni in affidamento preadottivo e quelli in affidamento temporaneo.

Parto gemellare

In caso di parto gemellare avvenuto nello stesso giorno del 2019:

  1. Primo evento (genitore richiedente che in precedenza non ha avuto figli neanche adottivi). La maggiorazione va riconosciuta per ogni figlio venuto alla luce successivamente al primo in ordine di tempo.
  2. Invece, se non si tratta di un primo evento (genitore richiedente ha già avuto figli, anche adottivi), la maggiorazione spetta per tutti i gemelli.

Adozione plurima

In caso di adozione plurima, di minorenni avvenuta nello stesso giorno del 2019:

  1. Primo evento (genitore richiedente che in precedenza non ha avuto figli neanche adottivi). La maggiorazione va riconosciuta per ogni figlio adottato successivamente al primo in ordine di tempo. Se si tratta di adozione plurima di gemelli, la maggiorazione va riconosciuta per tutti i gemelli adottati tranne uno.
  2. Invece, se non si tratta di un primo evento (genitore richiedente che ha già avuto figli, anche adottivi). la maggiorazione spetta per ogni adottato.

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Bonus Bebè 2019: chiarimenti su Indicatore ISEE e DSU nucleo familiare

Per verificare il diritto e la misura dell’assegno di natalità occorre il riferimento l’ISEE minorenni del minore per il quale si richiede il beneficio. Il valore dell’ISEE minorenni è riportato nella tabella dell’attestazione, denominata “prestazioni agevolate rivolte a minorenni o a famiglie con minorenni”.

Quindi, per richiedere l’assegno bisogna presentare una Dichiarazione Sostitutiva Unica con i dati del figlio (nato, adottato, in affidamento) inclusi nel nucleo familiare.

La DSU consente all’INPS elaborare l’ISEE minorenni del bambino e di conseguenza la misura della prestazione.

Pertanto non può essere utilizzata la DSU in corso di validità ma presentata prima dell’ingresso nel nucleo familiare del figlio.

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Bonus Bebè 2019: chiarimenti compilazione e presentazione della domanda

La domanda dell’assegno di natalità deve inviata telematicamente, una sola volta per ciascun figlio nato o adottato o in affidamento preadottivo; inoltre deve essere corredata dal modello SR163.

Tale modello può essere trasmesso:

  • allegato in procedura mediante l’apposita funzione “Gestione allegati”;
  • trasmesso da una casella di posta elettronica certificata (PEC) alla casella PEC della Struttura INPS territorialmente competente;
  • trasmesso da una casella di posta elettronica ordinaria alla casella istituzionale della Linea di prodotto servizio “Ammortizzatori sociali” della Struttura INPS territorialmente competente, con allegata la copia del documento di identità del richiedente in corso di validità;
  • consegnato a mano o spedito in originale alla Struttura INPS territorialmente competente, con allegata la copia del documento di identità del richiedente in corso di validità.

In presenza di nascite gemellari e/o adozioni plurime bisogna presentare un’autonoma domanda per ogni figlio nato o adottato.

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Bonus Bebè 2019: chiarimenti sul pagamento

L’INPS eroga il beneficio suddiviso in rate mensili di pari importo secondo le modalità (conto corrente, bonifico domiciliato, ecc.) indicate dal genitore richiedente nella domanda. Una eventuale variazione della modalità di pagamento deve essere corredata dal modello SR163.

Se la domanda è stata inviata nei termini (entro i 90 giorni), il primo pagamento comprende anche gli importi delle mensilità arretrate.

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Bonus Bebè 2019: chiarimenti su decadenza, interruzione e nuova domanda

Tra le cause di interruzione (dal mese successivo a quello in cui si è verificata la perdita di un requisito) dell’erogazione dell’assegno di natalità:

  • per trasferimento della residenza all’estero;
  • perdita del requisito della cittadinanza;
  • ISEE superiore a 25.000 euro;
  • provvedimento negativo del giudice che fa venire meno l’affidamento preadottivo;
  • decesso del figlio;
  • revoca dell’adozione;
  • decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
  • affidamento esclusivo del minore al genitore che non ha presentato la domanda;
  • affidamento del minore a persona diversa dal richiedente;
  • compimento di un anno di età, compimento di un anno dall’ingresso in famiglia del minore a seguito dell’adozione o dell’affidamento, fine dell’affidamento temporaneo;
  • raggiungimento della maggiore età del figlio adottato.

Comunque il richiedente deve comunicare all’INPS il verificarsi di una delle cause di decadenza entro 30 giorni.

I richiedente che ha visto decadere il beneficio può presentare una nuova domanda nel caso torni in possesso dei requisiti:

  • quindi, se la nuova domanda è presentata entro i 90 giorni dall’evento l’assegno viene riconosciuto dal mese in cui l’utente è rientrato in possesso dei requisiti;
  • invece, se la nuova domanda è presentata oltre i 90 giorni dall’evento l’assegno decorre dal mese di presentazione della nuova domanda.

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Bonus Bebè 2019: chiarimenti sugli aspetti fiscali

L’assegno di natalità non concorre alla formazione del reddito complessivo di cui all’articolo 8 del Testo Unico delle imposte sui redditi (D.P.C.M. 22 dicembre 1986, n. 917).

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Bonus Bebè 2019 in sintesi

Gli elementi caratteristici del Bonus Bebè sono:

  1. i richiedenti devono avere cittadinanza italiana, comunitaria;
  2. residenza in Italia del richiedente e convivenza con il minore;
  3. domanda presentata all’INPS che ha l’obbligo di monitoraggio;
  4. presentazione della domanda entro 90 giorni dall’evento, che determina anche la decorrenza della prestazione;
  5. importo dell’assegno, senza maggiorazione 20%, da 80€ a 160€ mensili in relazione al valore ISEE che rispettivamente non deve superare 25.000€ e 7.000€ annui;
  6. pagamento mensile per una durata massima di 12 mesi.

 

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Autore dell'articolo: Paolo Di Sante

Ogni giorno genitori danno tutto per la famiglia, lavoratori si sacrificano per lo stipendio, disoccupati cercano lavoro, imprenditori e professionisti cercano di mandare avanti l'attività. E poi c'è l'Italia, un paese intasato di burocrazia e norme che sembrano remare contro chi si alza la mattina per affrontare la giornata. Tutto ciò ha mosso in me la voglia di pubblicare studi, ricerche ed appunti che sono frutto di oltre un ventennio di lavoro: adempimenti fiscali, civilistici ed amministrativi; servizi alle aziende ed alle persone in campo amministrativo e finanziario. Credo che la diffusione delle informazioni porti equità sociale. Il mio motto preferito: "l'unione fà la forza".