Previsione sull’economia italiana di Confindustria “nei primi mesi del 2019 non c’è crescita”
Roma, lì 04/05/2019 – Secondo Confindustria “nei primi mesi del 2019 non c’è crescita”.
Il Centro studi Confindustria, analizzando l’economia italiana, ha tracciato una tendenza al ribasso, dipingendo, così, un quadro chiaroscuro; dunque, lo scenario nei primi mesi 2019 mostrerebbe, sempre secondo l’istituto, degli aspetti critici. Infatti, l’economia viene definita come “non in crescita” e gli investimenti “in calo“, così come, i consumi “deboli“. Fondamentalmente, il Centro studi Confindustria vede il Paese in una situazione generale caratterizzata da debolezza, incertezza e, quindi, fragilità.
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“L’Italia è un Paese fragile”
così vede il lavoro del Governo Conte Confindustria
“nei primi mesi del 2019 non c’è crescita”
In particolare, il secondo semestre 2019 viene “visto” come fragile ed incerto; inoltre: «L’Italia non cresce: gli investimenti sono attesi in calo, i consumi sono deboli e con prospettive incerte. Il Pil italiano nei primi mesi del 2019, come atteso, ha smesso di ridursi. Ma lo scenario a inizio II trimestre resta fragile e incerto. A gennaio-febbraio la produzione industriale è risalita, recuperando dal crollo di fine 2018, ma in gran parte per ricostituzione di scorte, facendo presagire una nuova flessione a breve. Anche il fatturato è risalito (+0,2% a febbraio), specie grazie ai beni strumentali. Preoccupa, però, il calo degli ordini industriali (-2,7%), soprattutto esteri». Ed ancora, in particolare, a marzo 2019: «Il Pmi è sceso ancora nella manifattura, in zona contrazione (47,4), pur salendo nei servizi. Le esportazioni italiane non sono brillanti, a riflesso della frenata del commercio mondiale, dovuta a dazi e incertezza. Euro-zona in decelerazione nonostante la Bce espansiva. La Cina evita la frenata brusca.» Confindustria precisa che ad aprile: «La fiducia degli imprenditori si è appiattita su livelli molto bassi (continuando a calare nella manifattura) e gli ordini interni per i produttori di beni strumentali sono fermi su valori ridotti, sebbene la loro produzione abbia parzialmente recuperato a inizio 2019.»
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L’economia italiana non migliora nel secondo trimestre 2019Infatti, in tema di ordini interni: «Nel II trimestre il quadro non migliora. In aprile sono calati gli ordini interni per i produttori di beni di consumo e la fiducia delle famiglie (per il terzo mese), sia sul clima economico sia su quello personale. Mercati calmi, credito in calo. In aprile il Btp decennale è sceso a 2,47%, un punto meno di ottobre, ma mezzo punto sopra i valori di inizio 2018. La Borsa italiana ha accentuato il recupero (+19% da inizio anno). Il costo del credito è fermo ai minimi (1,5% a febbraio), ma le indagini mostrano una stretta dell’offerta anche nel I trimestre 2019 e i volumi di prestiti alle imprese iniziano a calare (-0,1% annuo).» Il periodo difficile che sta vivendo il settore industriale dovrebbe estendersi anche al secondo trimestre 2019; infatti, in aprile il PMI indica contrazione (48,1). Anche i servizi mostrano primi segnali di rallentamento (Pmi a 52,5). Inoltre, il rinvio della Brexit influisce negativamente sull’incertezza e tensioni sulla sterlina. Anche gli Usa rallentanoConfindustria guardando oltre oceano fa presente che: «Le stime sul Pil Usa nel I trimestre sono di ulteriore frenata, dopo quella di fine 2018. In calo la produzione industriale ed anche i consumi mostrano segni di debolezza. Il mercato del lavoro, comunque, resta solido (disoccupazione al 3,8%, occupati in crescita).» |
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