Theresa May è sola o quasi: bocciata prima, sostenuta poi. Possibile una Brentry?
Londra, 17 Gennaio 2019 – La Premier Theresa May è sola contro tutti: i Comuni prima la bocciano poi le danno fiducia.
Dopo aver incassato la bocciatura dei sui Comuni per gli accordi con l’Unione Europea per la Brexit, Theresa May ha vissuto un’altra giornata di tensione; infatti ha dovuto mettere nelle mani del Parlamento la sua vita politica, che non sembra godere di buona salute. Nonostante abbia scongiurato la sfiducia, Theresa May non può ancora tornare a sorridere.
Theresa May è sola quando si vota la Brexit, ma incassa la fiducia per andare avanti
A Westminster, i Comuni con 432 voti contrari e soli 202 a favore fanno tremare il Governo May portandolo verso il baratro. La sinistra, con Jeremy Corbyn, vede come obiettivo quello di mettere in minoranza l’esecutivo per tornare alle elezioni anticipate e propone la sfiducia.
Non senza brividi, il Governo conservatore evita la disfatta e prova ad allontanare le elezioni anticipate; dunque i 306 si ed i 325 no fanno mancare l’obiettivo al tentativo di Jeremy Corbyn di sfiduciare Theresa May.
Theresa May è sola con una base ristretta che le gioca anche brutti scherzi
Questo risultato risicato, pur dando la possibilità al Governo conservatore di andare avanti, manda alcuni segnali molto preoccupanti; infatti dei 650 posti parlamentari la maggioranza ne occupata appena 327, mentre l’opposizione ne occupa 322. Oltretutto, nella votazione della fiducia dei 327 voti della maggioranza le sono arrivati 325 voti a sostegno.
A questo punto Theresa May si trova a gestire una situazione imprevista e dal futuro incerto; dunque, se da un lato la Premier si fa forza grazie al referendum 2016, dall’altro vede i voti amici dissolversi per gli accordi Brexit. Dopo il voto la Premier britannica ha affermato che avvierà una serie di incontri per discutere le modalità della Brexit.
Sarà interessante vedere se le soluzioni per mantenere intatti i numeri della maggioranza saranno ancora in linea con la Brexit. Anche le continue richieste di revisione dei patti con l’Unione Europea potrebbero essere una strategia per consentire al Governo May di andare avanti senza farsi male. Le promesse di “futuri” accordi determinanti per la Brexit stanno diventando una costante; dunque, sembra ci si sia resi conto che probabilmente la bella promessa di un proficuo futuro fuori l’Unione Europea sia migliore di una dura realtà, ovvero che la Brexit costa…e anche molto. Intanto Theresa May ha fissato il prossimo appuntamento per lunedì con il fine di presentare un suo ulteriore nuovo programma al Parlamento.
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