Arcadia: “So red The Rose” compie 33 anni
Arcadia: era questo il nome di un progetto spin-off di tre membri dei Duran Duran che nacque in maniera totalmente spontanea ed improvvisa per la voglia di sperimentare.
I Duran Duran venivano da un periodo intenso, il successo era alle stelle e già Andy Taylor e John Taylor avevano dato vita ai Power Station con Robert Palmer e Tony Thompson.
Questi ultimi pubblicarono un album di successo con inclusi singoli d’impatto quali “Get it on (Bang a Gong)” e “Some Like it Hot”.
Di ben altra pasta era invece fatto “So red The Rose” degli Arcadia.
Le atmosfere erano “quasi” gotiche, ben diverse da quanto ascoltato in precedenza sui primi tre full lenght dei Duran Duran.
Anche il look del gruppo, formato da Simon Le Bon, Nick Rhodes e Roger Taylor, tendeva al Dark.
Arcadia – “So red The Rose”: i musicisti coinvolti nel progetto
“So red The Rose” rimane una delle pietre miliari degli anni ottanta anche per la ricca schiera di ospiti presenti.
Nel disco suonarono infatti:
Mark Egan al basso: chi l’avrebbe mai detto che le strade dei membri dei Duran Duran potessero incrociarsi con quella di un musicista proveniente dal Pat Metheny Group?
Nel suo curriculum vanta anche diversi dischi solisti e con gli Elements.
Ha collaborato inoltre con tutti i più grandi jazzisti del mondo sconfinando a volte nel Pop / Rock con artisti quali Joan Osborne, Cyndi Lauper, Art Garfunkel e Marianne Faithful.
Masami Tsuchiya: è noto ai più per aver suonato dal vivo con i Japan (lo si può ascoltare in “Oil on Canvas”, unica testimonianza live del gruppo).
John Taylor suonerà il basso nel brano “Khaos Town” incluso nell’album del chitarrista giapponese “Life in Mirrors” (oggi diventato di difficile reperibilità).
Carlos Alomar: il suo tratto unico e distintivo nei dischi di David Bowie lo hanno reso un virtuoso della sei corde m alo si può ascoltare anche in alcuni lavori di Iggy Pop, Mick Jagger e Belouis Some.
Ha pubblicato nel 1987 il full lenght “Dream Generator”.
David Gilmour: con Roger Waters si contende il titolo di mente dietro i maggiori successi dei Pink Floyd.
Oggi, dopo la morte di Rick Wright, una reunion della band appare alquanto improbabile e si dedica alla produzione solista.
Si può dire che abbia scoperto Kate Bush, avendole procurato il contratto con la Emi.
Sting: chi non conosce l’ex leader dei Police? Con loro ha inciso cinque capolavori che potremmo definire epocali.
Dopo lo scioglimento del gruppo ha intrapreso una fortunata carriera solista che consta di dodici album.
Ha recitato anche in alcuni film di successo quali “Quadrophoenia”, “Dune” e “Lock & Stock – Pazzi Scatenati”.
Grace Jones: la supermodella, attrice e cantante più famosa della Giamaica.
Recitò anche nel film “Bersaglio Mobile” della saga 007, il cui tema era “A View to a Kill” dei Duran Duran.
Herbie Hancock: pianista, tastierista e attore americano si avvicinò al mondo della musica suonando per Donald Byrd.
In seguito entrò a far parte della Miles Davis Band ed il resto è storia…
Andy Mackay: membro fondatore dei Roxy Music ha militato anche negli Explorers al fianco di Phil Manzanera.
Ha inciso una manciata di album a suo nome.
Steve Jordan: suonò la batteria in “Lady Ice” ma il suo contributo al disco non fu mai del tutto chiaro (ci sono versioni discordanti a riguardo).
Tra gli anni settanta e ottanta fece parte dell’orchestra del Saturday Night Live e del Late Night With David Letterman.
Manu Katché: uno dei tre percussionisti coinvolti nel progetto (gli altri erano Rafael De Jesus e David Van Tieghem).
E’ uno dei più stretti collaboratori di Peter Gabriel e Sting.
Ha suonato anche per Tears For Fears, Tori amos, Robbie Robertson, Richard Wright, Joe Satriani, Joni Mitchell, Loreena McKennitt, Tony Levin, Jan Garbarek, Dire Straits, Tracy Chapman e Jeff Beck.
Alex Sadkin: Senza di lui i Duran Duran non sarebbero riusciti a coniare quel grande capolavoro che è “Seven and the Ragged Tiger”. E’ stato uno dei più grandi produttori di successo degli anni ottanta avendo lavorato con Bob Marley, Grace Jones, Thompson Twins, Talking Heads, Foreigner, Robbie Nevil e Simply Red.
Arcadia – “So red The Rose”: la scaletta
1) Election Day
2) Keep Me in the Dark
3) Goodbye Is Forever
4) The Flame
5) Missing
6) Rose Arcana
7) The Promise
8) El Diablo
9) Lady Ice
Arcadia – “So red The Rose”: le versioni dell’album, outtakes e altri brani
Secondo il sito discogs.com, le versioni dell’album sono 58, di cui due non ufficiali.
Nel 2010 la Emi ha pubblicato in Europa e in Giappone quella che dovrebbe essere in teoria la stampa definitiva dell’album: un box che include due cd e un dvd.
In scaletta anche l’outtake “Say The Word”, che fece parte della colonna sonora del film “Rock Hotel Majestic”.
Da menzionare inoltre due ulteriori titoli: “Blackmail” che pare si sia evoluta in “The Promise” e “Larold Crystal”, di cui non si sa nulla a riguardo se non che pare sia inclusa in un test pressing giapponese dell’album di cui esistono pochissime copie.
Non essendo mai emersa neanche online o su disco pare fosse un working title per uno dei brani poi presenti in scaletta.
E a questo punto non rimangono che le uniche due b-side dei singoli: “Flame Game (Yo Homeboy Mix)” (da “The Flame”) e “She’s Moody and Grey, She’s Mean and She’s Restless”.
Per quanto riguarda il progetto Arcadia e l’album “So red The Rose” questo è davvero tutto, ma chissà che prima o poi non esca fuori qualcos’altro a noi ignoto dagli archivi personali di Nick Rhodes o della Emi…