Collezione Torlonia in mostra foto

Collezione Torlonia in mostra a Palazzo Caffarelli

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Collezione Torlonia in mostra a Palazzo Caffarelli a Roma dal 25 marzo 2020 al 10 gennaio 2021. Le  nuove linee di fattiva collaborazione fra il settore pubblico e privato nella cultura nazionale  hanno portato al raggiungimento di numerosi successi  in ogni campo dell’arte  creativa ed espositiva. In particolare abbiamo il dovere di segnalare che  dal 25 marzo 2020 al 10 gennaio 2021 presso il Palazzo Caffarelli di Roma saranno esposti 96 marmi restaurati. Essi fanno tutti parte della grande collezione di arte classica della Famiglia Torlonia.

L’iniziativa è frutto di un accordo fortemente voluto e stipulato  fra il Mibact e la Fondazione Torlonia. Tale accordo ha seguito i lavori di restauro delle opere sponsorizzate dalla ditta Bulgari. La mostra è curata dal Prof. Salvatore Settis.

Collezione Torlonia in mostra a Palazzo Caffarelli a Roma

Come si deduce, tante le sinergie impiegate per la realizzazione della mostra che dopo la chiusura dei battenti a Roma proseguirà il suo cammino verso i Musei più prestigiosi del mondo a conferma dell’alto valore artistico delle opere.

Conosciamo bene le numerose iniziative in atto presso il Mibact e la straordinaria vivacità impressa nei nuovi orientamenti culturali dello stesso Ministero. Piuttosto, quello che risulta importante sottolineare è la grande disponibilità della Nobile Famiglia Torlonia (una delle più antiche Nobiltà d’Italia) rappresentata dal Principe Alessandro Torlonia, particolarmente sensibile alla preservazione ed alla diffusione della conoscenza di quello che non è più solo un patrimonio famigliare, ma rappresenta un vero e proprio tesoro nazionale: la collezione di 620 marmi di diverse epoche.

Le dichiarazioni del Principe Alessandro Torlonia

Il Principe Alessandro Torlonia ha fortemente voluto la costituzione  della “Fondazione Torlonia” che, nata nel 2014, ha come scopo la preservazione e la promozione delle opere d’arte della sua famiglia che, come si legge nello statuto,  rappresentano “le più alte espressioni dell’architettura neoclassica, patrimonio culturale dell’umanità oltre che della Famiglia, da tramandare alle generazioni future”.

Obiettivo centrato, dunque, grazie all’azienda Bulgari (o, se vogliamo essere precisi Bvlgari), che si è dimostrata molto sensibile agli alti valori artistici della mostra. Essa infatti ha curato il restauro di ben 96 marmi che ora fanno bella mostra di sé nel Palazzo Caffarelli di Roma.

La famiglia di gioiellieri Bulgari proviene da un piccolo villaggio rumeno dell’Epiro; aprì una sua prima boutique in via Sistina a Roma, nel 1895 per poi espandersi sempre con grande successo nel mercato internazionale, con obiettivi non solo economici ma anche di recupero e potenziamento di valori artistici nelle diverse discipline dell’arte antica e moderna.

Il curatore e la location

L’intera manifestazione è stata curata dal Prof. Salvatore Settis, fra i più grandi studiosi italiani. Egli è un professore universitario che unisce alla passione della ricerca artistica e dell’insegnamento anche la grande sinergia di voler trasmettere e  mostrare l’alto valore culturale del patrimonio artistico esistente in Italia.

Che dire poi della location della mostra? Non si poteva scegliere di meglio. Il Palazzo Caffarelli risalente ai tempi di Carlo V, che ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli ed oggi. Posizionato sul lato nord-ovest del Campidoglio, vede meritoriamente la migliore destinazione con i Musei Capitolini e la Caffetteria di terrazza Caffarelli, con ampio panorama su Roma.

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Foto tratta dalla pagina Facebook della Sovraintendenza Capitolina ai Beni Culturali

 

 

 

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Autore dell'articolo: Marco Vittoria