Renato Borghi, Federazione Moda, chiede 1 mese in più di prezzi pieni, no saldi estivi 2020 a luglio ma agosto
Saldi estivi posticipati di 1 mese per fare cassa a prezzi pieni, questa la richiesta di Federazione Moda al Governo dopo il sondaggio tra retailers. Renato Borghi pubblica e commenta un recente sondaggio avvenuto tra i retailers, che hanno espresso diverse opinioni; ma la maggioranza vuole un rinvio. Dunque Borghi, Presidente della Federazione Moda Italia-Confcommercio, commenta: “Dal nostro sondaggio, una indicazione chiara, espressione della volontà dei retailer”.
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La nota illustrativa del sondaggio arriva direttamente con commento del Presidente di Federmodaitalia e evidenzia come “indicazione chiara” l’esito della verifica.
Renato Borghi apre l’intervento, sulla situazione dei retailers operanti nel campo della moda, auspicando una anticipazione dell’apertura al pubblico; poi introduce il sondaggio come strumento di verifica della volontà degli Associati.
“In vista della riapertura delle nostre attività, che continuiamo a chiedere che possa avvenire anche prima del 18 maggio, nell’interesse della categoria e alla luce del nuovo scenario di mercato abbiamo sondato la volontà degli Associati sulla data ritenuta più opportuna per l’avvio dei prossimi saldi estivi.”
Saldi estivi 2020 posticipati da luglio ad agosto
L’esito del sondaggio tra i retailers associati alla Federazione Nazionale Commercianti Moda al dettaglio e all’ingrosso evidenzia approcci diversificati. Una piccola rappresentanza vorrebbe i saldi estivi 2020 anticipati o invariati a luglio; mentre una parte più consistente preferirebbe sospenderli. Ma oltre il 50% degli intervistati ha espresso una idea univoca. Infatti il 52% vedrebbe favorevolmente i saldi estivi 2020 posticipati.
Renato Borghi sui dati:
“La prima evidenza dei dati pervenuti da oltre 4 mila imprese di tutta Italia è che il 94% è contrario alla data attualmente prevista del 4 luglio. La soluzione preferita dalla gran parte delle aziende è la posticipazione (52%), seguita dalla sospensione dei saldi (29%). Solo l’8% ha chiesto di anticiparli. Il 6% vorrebbe mantenere la data del primo sabato di luglio. C’è poi un 5% di aziende che ha preferito ‘dribblare’ la domanda, esprimendo considerazioni su altre problematiche della categoria come la concorrenza sleale del web e la necessità di una regolamentazione delle vendite online. Questa pressante richiesta di posticipazione è una conferma da parte degli imprenditori del settore che vogliono l’inizio delle vendite in saldo all’effettiva fine stagione, tanto per la primavera/estate quanto per l’autunno/inverno”.
Regioni coordinate per data unica saldi estivi 2020
Nessuna concorrenza tra territori in un periodo di scarsa liquidità ed anche dopo un bimestre di restrizioni; dunque è questo un altro tassello aggiunto da Borghi a conclusione della nota:
“Auspichiamo che le Regioni nell’interesse del mantenimento della data unica nazionale indispensabile per evitare scorrette competizioni tra territori,tengano in debito conto quanto emerso in modo così evidente dalla stragrande maggioranza degli operatori del dettaglio moda. Alla tanto auspicata ripartenza, che sarà comunque difficile e con il freno a mano tirato, servono certezze anche su questo fronte per programmare un futuro già molto incerto”.
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