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Xabier Iriondo, la nostra intervista esclusiva

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Xabier Iriondo, la nostra intervista esclusiva.

Abbiamo incontrato per voi Xabier Iriondo, musicista di spicco della scena Indie italiana.

Il suo nome è legato indissolubilmente a quello degli Afterhours, di cui rimane il membro con più lunga militanza dopo Manuel Agnelli e a quello dei Six Minute War Madness.

Grande sperimentatore sonoro, si è anche esibito fuori dai confini nazionali.

Ha inoltre collaborato con Damo Suzuki (ex frontman dei Can), ZU, Steve Piccolo, Verdena, Cristina Donà, Al Bano e numerosi altri artisti che non elencheremo per motivi di spazio.

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Xabier Iriondo e la scena italiana anni novanta

Cosa ricordi della scena anni novanta in cui il Rock italiano pareva subire una continua rivoluzione anche grazie alle influenze che arrivavano dal Grunge americano?

Io a questa cosa delle  che venivano dal Grunge americano ci credo fino a un certo punto. Io avevo altri punti di partenza.

Mi piacevano ovviamente i gruppi tipo Nirvana (che ho anche visto dal vivo al Mezzago di Milano nel 1990) e ho seguito tutta la scena musicale che ne derivava.

Credo tuttavia che non è che la scena italiana (o più nello specifico quella milanese) seguisse per forza di cose quei parametri.

C’erano tutta una serie di altre band minori magari che erano legate al fenomeno e alla moda del Grunge che potevano essere interessanti e altre che mi intrigavano di più ma che seguivano un’altra direzione.

Non ho mai fatto questo tipo di associazione (Grunge americano / Rock italiano nda).

Forse l’affinità era più a livello estetico: noi avevamo i capelli lunghi e loro altrettanto.

Le band americane avevano le distorsioni alle chitarre ma le avevamo anche noi.

Tuttavia anche negli anni settanta i Led Zeppelin ne facevano un largo uso.

Quali erano quindi le tue influenze maggiori?

Sono molto legato al Post Punk, alla scena No Wave newyorkese degli anni settanta, a band come Suicide, al Kraut Rock (che è il genere Rock tedesco) tipo Faust, Neu! e Can. Inoltre, strano a dirsi, la mia più grande figura di riferimento è Bruce Springsteen, che è stato sempre fondamentale nel mio percorso musicale.

I progetti futuri

Hai intenzione di dare prima o poi un successore a “Irrintzi” il tuo primo ed unico album solista uscito per la Wallace Records nel 2012?

Per ora no, non mi interessa farlo.

Quando ci sarà un’urgenza espressiva che mi porterà a pubblicare di nuovo un disco solista lo farò.

Chissà… Magari avverrà, magari no…

Non ho nessuna ansia da prestazione in questi termini (risata…)

Cosa c’è nel futuro artistico di Xabier Iriondo?

Al momento ho un sacco di cose in programma…

Nel futuro imminente c’è inoltre un disco con Alos, ovvero Stefania Pedretti, che lavora in duo nel progetto Ovo con Bruno Dorella.

Noi due lavoriamo insieme da anni (la loro prima collaborazione risale al 2011, con un vinile 7”, “Untitled” nda) e abbiamo intitolato questo lavoro, dedicato a Emma Goldman, “Coscienza di sé”.

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Autore dell'articolo: Marco Vittoria