Progetto di eliminazione dei cinghiali a Belluno decretato dalla Provincia. E’ stato proprio l’Ente che ha decretato l’eliminazione totale dei cinghiali dal proprio territorio.
Progetto di eliminazione dei cinghiali a Belluno decretato dalla Provincia
Il grido di dolore è stato più volte lanciato da tutte le diverse Associazioni di Agricoltori: i cinghiali devastano il territorio, divorano i prodotti agricoli frutto di tanta lavoro e sono un pericolo anche per l’incolumità dell’uomo.
I cinghiali ormai sono diventati padroni dell’ambiente poiché la loro proliferazione si è moltiplicata a dismisura (partoriscono due volte l’anno arrivando anche a sette otto cinghialetti per volta) e quindi, per la loro sopravvivenza hanno invaso non solo le campagne, ma anche i centri abitati, dove si avvicinano e passeggiano senza alcuna paura alla ricerca del cibo.
Progetto di eliminazione dei cinghiali a Belluno – Le contromisure degli Enti finora adottate
E’ vero che molti Enti provvedono ad indennizzare gli agricoltori per i danni subiti dai cinghiali e per il mancato raccolto, ma, al di là delle discutibili e scarne somme che arrivano nelle tasche degli agricoltori con molto ritardo, resta l’amarezza della mancata produzione e vedere vanificati i numerosi sacrifici fatti nell’arco dell’annata agraria per produrre frutti.
Il cinghiale è onnivoro e, pertanto,tutto ciò che trova serve per la sua alimentazione: campi di grano, di granturco, di patate, di tuberi ed ogni altro genere di raccolto è oggetto dell’attenzione del suo lungo robusto muso e dei suoi denti canini aguzzi e pericolosi, in grado di ammazzare anche altri animali. La sua carne è molto pregiata, ma il suo abbattimento nelle operazioni di caccia è regolato da norme molto severe.
I cosiddetti “animalisti” tentano con ogni mezzo giuridico ed anche con campagne pubblicitarie di evitare l’abbattimento dei cinghiali, facendo astrazione dai danni che l’eccessiva proliferazione della specie provoca all’uomo e all’ambiente.
L’equilibrio ecologico ambientale
L’equilibrio ecologico ambientale fino a non molti anni fa era garantito dalla presenza dei lupi; il lupo, infatti, era il nemico naturale del cinghiale, per cui quest’ultimo era preda soccombente.
Con la grande riduzione del numero dei lupi presenti sul territorio, si è avuto il conseguente aumento della presenza dei cinghiali. Gli agricoltori hanno denunciato a gran voce i problemi derivanti dall’enorme presenza di cinghiali sul territorio con ogni mezzo a loro disposizione e, durante le numerose manifestazioni, hanno scandito a gran voce tanti slogan quali: “Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono. Campagne come giungle, non si vive più», e ancora «difendiamo il nostro territorio» o anche «diventeremo noi una specie protetta”. Non solo da loro sale la denuncia contro i cinghiali, anche le popolazioni si sentono in pericolo, poiché è un animale che “attacca” l’uomo, specie quando la mamma è seguita dai cinghialetti.
Concludendo…
Ormai i cinghiali costituiscono un pericolo anche lungo le strade, dove si moltiplicano gli incidenti, anche mortali per l’uomo, dovuti agli attraversamenti di intere famiglie di cinghiali nella sede stradale. Certamente la decisione della Provincia di Belluno è molto drastica e provocherà molte polemiche, la realtà è una sola: occorre intervenire a favore dell’uomo e non degli animali con un’idonea legislazione, favorendo l’abbattimento non totale, ma programmato dei cinghiali: sarebbe la soluzione più logica e naturale alla risoluzione dei problemi sopra enunciati.
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