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L’Europa dichiara lo stato di “emergenza climatica”

 

L’Europa dichiara lo stato di “emergenza climatica” ed è il primo continente a compiere questo importante passo.

L’Europa dichiara lo stato di “emergenza climatica”

Il Parlamento europeod ha  approvato il 28 novembre una risoluzione non legislativa per dichiarare l’“emergenza climatica” negli stati membri dell’Unione. La proposta è stata approvata con 429 voti a favore, 225 contrari e 19 astensioni. L’Europa diventa così il primo continente a dichiarare emergenza climatica.

Al di là della mera dichiarazione, di fronte all’emergenza globale climatica, occorre adottare ed imporre le più idonee azioni per evitare i deleteri effetti sull’uomo e sull’ecosistema del clima che si sta sviluppando non solo in Europa, ma nell’intero pianeta Terra.

L’uomo e il clima

L’uomo esercita un’influenza crescente sul clima e sulla variazione della temperatura terrestre in particolare attraverso attività quali essenzialmente: la combustione di combustibili fossili;  la deforestazione, l’immissione in atmosfera di enormi quantità di pulviscolo e gas incombusti e combusti. A queste attività si  aggiungono le enormi quantità di gas serra a quelle naturalmente presenti nell’atmosfera, incrementando l’effetto serra naturale e determinando così il fenomeno del riscaldamento climatico globale. I gas serra  agiscono un po’ come il vetro di una serra, catturando il calore emesso dalla Terra dopo la ricezione dell’energia solare impedendogli di ritornare nello spazio (intrappolandolo quindi nell’atmosfera).

Molti di questi gas sono presenti in natura, ma l’attività dell’uomo aumenta le concentrazioni di alcuni di essi nell’atmosfera, in particolare:

  • I gas fluorurati;
  • Il metano;
  • Il protossido di azoto;
  • L’anidride carbonica;
  • Altri gas altamente tossici.

Le industrie tossiche

Ormai le industrie tossiche non possono più nascondersi, come anche tutti gli altri fattori che sono causa dell’inquinamento climatico: enorme traffico di automobili con scarichi non controllati, impianti termici sovradimensionati, inosservanza delle leggi in materia di immissione nell’atmosfera, mancata adozione di idonei filtri e tanti altri fattori il cui elenco è troppo lungo, ma che contribuisce all’aumento del riscaldamento del pianeta Terra ed alla  conseguente variazione dello stato climatico.

L’uomo, tutti gli uomini chiedono giustizia climatica, non bastano solo dichiarazioni di intenti.

Anche l’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite se ne è reso conto ed ha pubblicato un report dove denuncia che l’uomo ha distrutto l’equilibrio climatico del pianeta e che occorrono misure urgenti per evitare una catastrofe finale.

Nemmeno le Conferenze internazionali riescono a produrre idonee e vere azioni per contrastare in maniera reale ed efficiente i cambiamenti climatici e salvare così il loro futuro.

L’Italia sta adottando recentemente idonee misure legislative: in molte città (Milano, Torino, Napoli, Roma  ecc.) sono stati presentati progetti per contrastare l’alto tasso di inquinamento presente.

In quest’ottica sono state programmate operazioni congiunte con tutti i settori, dalla mobilità all’urbanistica al verde, perché la strategia per il clima è trasversale e conseguenziale.

Molti scienziati hanno denunciato i problemi connessi alle variazioni climatiche: tutti si augurano che i numerosi dati raccolti non restino solo sulla carta, ma che i Governi e le Autorità preposte alla tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo e dell’ecosistema siano più sensibili alle variazioni climatiche ed adottino con  azioni concrete i necessari ed ormai non più prorogabili interventi legislativi e coercitivi, per la tutela e la conservazione dell’ecosistema.

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Foto tratta dalla pagina Facebook dell’European Parliament

 

 

 

 

 

 

 

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Autore dell'articolo: Marco Vittoria

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