Mario Draghi su politiche monetarie BCE, riforma fiscale e occupazione
La prospettiva per tutti i Paesi d’Europa è tutt’altro che rosea e Mario Draghi parla delle politiche monetarie BCE e dell’occupazione; interviene a gamba tesa con misure ad hoc (Quantitative easihng e taglio del tasso sui depositi) e critiche a Nazioni con debito pubblico alto, quindi anche all’Italia. Senza mezzi termini attribuisce l’aumento dell’occupazione alla BCE, mentre ammonisce i Paesi dell’UE per non aver adottato le giuste riforme fiscali.
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Mario Draghi: Politiche monetarie BCE
Sul fronte tassi d’interesse, la BCE ha deciso di abbassare il tasso d’interesse sui depositi di 10 punti base, dunque portandoli a -0,50%; confermando il tasso repo (pronti contro termine) a zero ed anche quello marginale a 0,25%. I livelli attuali verranno mantenuti fino a quando il tasso di inflazione non si assesterà sul valore target del 2%.
Rispolverato il Quantitative easihng (QE2): 20 miliardi di euro mensili a partire dal prossimo 1° novembre senza scadenza; dunque la BCE non definisce un tempo di intervento ma un obiettivo che è quello di una ripresa.
Alla base delle decisioni ci sono i dati macroeconomici che indicano peggioramento dell’economia europea più serio del previsto ed anche la difficoltà a raggiungere il 2% di inflazione.
La BCE ha inoltre ampliato il campo di titoli di debito con yield negativo che possono essere acquistati nell’ambito del Qe. La Lagarde potrebbe trovarsi nella condizione di annunciare una nuova riduzione dei tassi di deposito nel mese di dicembre; infatti a dicembre arriveranno gli annunci sui nuovi dati relativi alla crescita economica ed all’inflazione.
Situazione economica – occupazione
Confermate le attese: PIL rivisto al ribasso per il 2019 (a 1,1% da 1,2%) e per il 2020 (a 1,2% da 1,4%), mentre sono state confermate per il 2021 all’1,4%; invece, sono viste in calo le proiezioni per l’intero triennio sull’inflazione:
- per questo anno è all’1,2% (da 1,3%);
- all’1% nel 2020 (da 1,4%);
- infine all’1,5% nel 2021 (da 1,6%).
Al fine di ridurre gli effetti negativi che scaturiscono dall’applicazione di tassi d’interesse negativi sui depositi, la BCE ha deciso di adottare il tiering system; dunque, parte della liquidità in eccesso detenuta dalle banche sarà esente dal pagamento del tasso di interesse negativo.
Mario Draghi a Francoforte
“Al tempo stesso dobbiamo essere fiduciosi che grazie alla ripresa dell’economia e all’ancoraggio delle attese di inflazione i tassi aumenteranno. I tassi negativi sono una necessità del momento ed è molto importante ricordare questo. La banca centrale verrà giudicata su come avrà rispettato il suo mandato. In questi anni abbiamo creato 11 milioni di posti di lavoro e sicuramente anche i cittadini tedeschi hanno beneficiato a lungo e in misura significativa delle nostre misure”.
Dunque, Mario Draghi ha sottolineato come il merito della crescita dei livelli di occupazione siano dovuti principalmente alla politica monetaria della BCE. Quindi spetta ai Paesi procedere con le dovute riforme fiscali per creare il giusto stimolo all’interno del mercato del lavoro.
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